L'indugio

Non ci deve dolere di non essere capiti dalle persone ma di non capire.(Confucio)

L'Indugio dei Siciliani
"... I Siciliani non vorranno mai migliorare per la semplice ragione che credono di essere perfetti; la loro vanità è più forte della loro miseria; ogni intromissione di estranei ........., sconvolge il loro vaneggiare di  raggiunta compiutezza, rischia di turbare la loro compiaciuta attesa del nulla;..."

Difficilmente il nord Europa riuscirà da solo assieme all'occidente ad avviare e sostenere lo sviluppo della Sicilia, spesso vista nei suoi difetti e  solo a traino, come mercato di consumatori ed esportatrice di  forza lavoro fisica ed intellettuale di valore mediocre  rispetto al tasso di istruzione registrato nel nord europa.

Se il passato, non è che passato, la grande cultura dell'accoglienza Siciliana, la storia, le opere d'arte stratificatesi nel tempo sotto terra e sott'acqua nel Mediterraneo, posseggono pari dignità di accogliere e confrontarsi con altrettanta arte e cultura portata da un grande Paese come la Cina.

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Aerei e porti, la Cina sbarca in Sicilia

La Cina vuole trasformare la Sicilia in una piattaforma per la logistica. Un sistema integrato per smistare le merci provenienti dall’Asia e spedirle in Europa, ma anche in Africa. L’isola si trova a metà strada tra i due continenti ed è l’ideale.(... ) «C’è un interesse serio a investire sulle infrastrutture e sulla logistica a partire dal porto di Augusta» In sostanza il megagruppo sta studiano come farlo funzionare. Si è offerto di realizzare infrastrutture, ma anche di gestire il porto siciliano per destinarlo soprattutto ai container. Identica «cura cinese», anche per l’aeroporto di Catania (...) La Cina vuole altri collegamenti diretti via aereo con il Bel paese. E la compagnia del gruppo, la Grand China Air, si è proposta di portare a cinque il numero di voli diretti, da altrettanti scali...)""""

Il ritardo

La CE a fine 2013 valuterà se le regioni meridionali sono uscite dall'obiettivo 1 riguardo il livello dell'istruzione rispetto alla media degli standard europei. Il ritardo della Sicilia nel campo della istruzione pubblica va di pari passo con il ritardo dello sviluppo e questo è legato al ritardo infrastrutturale.Tutti i Siciliani sono consapevoli che il grande mercato che l'occidente sta preparando è quello dei paesi magrebini e mediorientali? La primavera di questi popoli è ormai iniziata, il loro cambiamento è iniziato. Hanno nella loro storia gli anticorpi perchè la loro crescita vada di pari passo con la loro cultura - divisa tra tradizioni e occidentalizzazione -. La Sicilia, come si è  preparata a rapportarsi con questo cambiamento epocale già in atto nel Mediterraneo? I rapporti politico-economici con i paesi rivieraschi,  non si può continuare a pensarli in termini di vicinanza o nei termini della "guerra della pesca nel canale di sicilia" o altri rapporti di vicinato. Certo è che se in Sicilia non ci sono infrastrutture all'altezza, come è nella realtà, lo sviluppo di questi Paesi sarà interamente pilotato dalle grandi potenze economiche occidentali ( le merci partiranno tutte dalle infrastrutture del nord ed europei mentre la Sicilia verrà baipassata perchè non è in grado di offrire logistica adeguata). Il Mediterraneo tutto sarà baipassato con ponti aerei delle società multinazionali occidentali e i Siciliani continueranno a filosofeggiare sul divario di sviluppo. La vicinanza della Sicilia con tali paesi ha la massima inportanza ed è la leva sulla quale fare affidamento per superare la concorrenza attraverso il dialogo  prima che con il mercato. Si tratta però di vicinanza culturale e qui, ancora una volta, soccorre la storia e i tanti punti in comune. Vale allora la pena di tenere a mente un tratto culturale dei popoli mediterranei, antico quanto i secoli e comune anche a noi Siciliani, la peculiarità del loro carattere che si esprime proprio nel mercato e nel mercanteggiare, che è parte profonda della loro identità esistenziale, alla quale danno grande importanza, appunto, dialogo. I Siciliani però, nella competizione allo sviluppo, non potranno superare l'efficenza dei mercati solo con il dialogo e con la vicinanza culturale, se la loro partecipazione sarà solamente marginale o parziale, quello che occorre è un coinvolgimento totale dei Siciliani.

 

Sono Cinesi oggi, le "idee forti" che un tempo furono dei Greci e dei Normanni, ed è forte anche la capacità di realizzarle.  I Siciliani oggi hanno la opportunità di attrarre quanti più capitali possibili dalla Cina e di modernizzare le infrastrutture della Regione  e dell'intero Mediterraneo.

Agganciare ora, lo sviluppo della Regione ad un Paese che ha una immensa forza economica e che mostra interesse, significa sapere cogliere al volo il momento favorevole in mezzo a una crisi che non offre prospettive; ma bisogna far presto. Presto, anche per poter salvare molto del nostro patrimonio storico-artistico così che, la Regione possa tornare a conoscere un nuovo periodo di "Stupor Mundi". Ogni altro indugio è sonno.

Non può esservi classe politica che da sola, possa posizionarsi al "crocevia del destino" di un popolo di oltre cinque milioni di Siciliani e rallentare o bloccare lo sviluppo che, sia bene inteso, indubbiamente avrà un suo prezzo per superare le resistenze che, da ogni parte provengono.